mercoledì 15 febbraio 2017

Un soldatino legato a un palloncino


Eccoci al primo infortunio dell'anno! Domenica era una splendida giornata e la mattina sul lungomare si respirava a meraviglia. Ero appena partito per la mia prevista sessione di jogging da un'ora, a metà tra l'arrabbiato ed il curioso ponendo attenzione al funzionamento del mio cardiofrequenzimetro, che tanto mi aveva fatto penare nelle uscite precedenti. Si perchè dall'ultima volta che ho scritto ho cambiato metodo di allenamento. Ora mi alleno in modo cardiocentrico seguendo un programma particolare di cui forse parlerò meglio in seguito. Mi sono bastati giusto i primi 800 metri per rendermi conto che anche stavolta i dati della frequenza non erano affidabili. Ma ero riuscito a scegliere di non prendermela troppo, pensando a godermi la bella mattinata correndo a sensazione...una buca lungo la strada e crac!! Una storta micidiale! Cado a terra e ci rimango alcuni minuti, urlando dal dolore, proprio come i calciatori in tv quando sembra che accentuino gli effetti di un fallo traumatico. La gente accorsa si interroga se chiamare il 118. "No, no", dico io, "non è nulla". E a momenti perdo i sensi dal dolore. Quando finalmente mi rialzo, mi gira ancora la testa. Mi avvio piano piano verso casa, con un pessimo stato d'animo nel cuore. Passato il capogiro però, visto che non avvertivo particolari dolori, non sono riuscito a rinunciare alla mia uscita ed ho ripreso a correre da dove mi ero fermato. Tanto poi chissa quanto dovrò stare fermo...mi dicevo. Una volta a casa, prima di lavarmi, scatto una foto alla caviglia e immergo la parte nel ghiaccio. 


Il giorno dopo non c'è quasi più nulla, ho poco dolore e lavoro tutto il giorno; ne approfitto per una giornata di riposo. Al martedì invece, visto che tutto sembra quasi a posto, esco per la mia corsa media come da programma, come non fosse successo niente. Solo in serata, dopo essere stato a fare due chiacchere con un collega ortopedico nella sala gessi del mio ospedale, apprendo che quel "mezzo uovo" di piccione che si vede nella foto al di sotto del mio malleolo esterno, si chiama segno di Robert-Jaspert. Ovvero lo stravaso di sangue causato dalla rottura dell'arteriola che decorre proprio sopra al legamento peroneo-astragalico anteriore.


Lui ci ha fatto la tesi, dice. È riportato trai segni tipici che si associano alla rottura del legamento succitato. Ma senti che bello! Ed ora?! Potrà questo influire negativamente nel mio inseguimento alla maratona della gloria? Proprio quel piede che presentava già un accentuato grado di iperpronazione...Mi torna in mente l'inconsapevole sadismo del collega che mi invitava a constatare con il mio dito indice l'assenza del legamento paragonandolo con la caviglia dell'altro lato. E trascorro una notte agitata dagli incubi. Questa mattina invece c'è un bel sole, e qualcosa in me deve essere sedimentato in un modo o in un altro, come sempre mai in maniera completa. Come quella volta che avevo tre anni e mia nonna legò ad un palloncino di elio uno dei soldatini numerati che componevano l'equipaggio di un camioncino giocattolo da guerra. Trovo triste per quanto inevitabile, dover ancora constatare che perdiamo pezzi per strada. Non ho mai avuto il buon senso di riuscire a fermarmi ad aspettare, io bisogna che mi muova sempre. 

2 commenti:

  1. Ti aspettiamo in HPD :)
    Mi dispiace per l'infortunio, spero che passi al piu' preso .

    RispondiElimina
  2. Grazie Max! Ma devo correre! Ho una maratona ad Ottobre!

    RispondiElimina